domenica 19 ottobre 2014

Le cose nella musica

Candy and a currant bun, uscito nel 1967, è il primo singolo rilasciato dal noto gruppo inglese dei Pink Floyd. 

Il testo, che nasconde impliciti riferimenti al mondo della droga, nomina il cosiddetto currant bun, un dolce inglese che ricorda una brioche contenente in questo caso ribes. 

Oh my girl sitting in the sun
Go buy candy and a currant bun,
I like to see you run

Esiste una cover del pezzo rilasciata in tempi più recenti dalla band americana The Mars Volta.





Nel caso della scodella, siamo di fronte a un episodio molto curioso: questo oggetto tipicamente utilizzato nella cultura occidentale come strumento legato al mondo della cucina, rappresenta nel mondo tibetano addirittura uno strumento musicale. Si parla delle cosiddette campane tibetane, conosciute anche come singing bowls,vere e proprie ciotole in metallo utilizzate per comporre melodie a scopi meditativi. Qui la spiegazione fisica del fenomeno, per chi ve ne fosse interessato, e allegato un esempio di musica riprodotta attraverso tali oggetti:









mercoledì 15 ottobre 2014

Mitologia - Rheum Ribes & The Porringer

Per quanto riguarda riguarda il frutto del ribes, non esistono di fatto mitologie o miti legati direttamente ad esso. 

Ho trovato, tuttavia, un riferimento indiretto alla pianta all'interno del mito iranico di Gayomart:

La storia fa parte di un vasto assortimento di miti che legano la nascita dell'umanità al mondo delle piante: in particolare, la creazione del primo uomo e della prima donna. In questo caso, fu il seme di Gayomart a generare una pianta, il RheumRibes, da cui nacque la prima coppia umana, formata da Mashya e Mashyana, (Mašī e Mašanī), talmente uniti da rendere impossibile, secondo il mito, la distinzione tra l'uno e l'altra.


E' curioso notare come tale pianta tipica dell'Iran porti, nella conformazione dei suoi petali, una chiara somiglianza con il frutto del ribes: 


Possiamo considerare ciò come un chiaro riferimento etimologico.



As far as regards the fruit of currant, there aren't in fact any mythologies or myths related directly to it. I found, however, an indirect reference to the plant in the Iranian myth of Gayomart

The story is part of a wide range of myths that binds the birth of humanity to the world of plants: in particular, the creation of the first man and the first woman. In this case, was the seed of Gayomart to generate a plant, the Rheum Ribes, from which the first human pair was born, formed by Mashya and Mashyana, (Mašī and Mašanī), so joined that, according to the story, it was impossible to distinguish between the one and the other. 

It's interesting to notice that this typical Iranian plant carries, in the shape of its petals, a clear resemblance to the fruit of currant.


Parlando invece della scodella, si tratta sicuramente di un oggetto dalle radici profonde, sicuramente uno tra gli utensili da cucina più antichi: sin dall'era preistorica, quando l'uomo ha cominciato a forgiare i primi strumenti dedicati all'alimentazione, si può parlare di rudimentali scodelle, andatesi poi col tempo a dettagliare sempre più; soprattutto, esse hanno incontrato nuovi materiali su cui venire forgiate. Si passa dalle antiche scodelle di terracotta, (tant'è che il nome deriva dal latino scutella, forse derivante da scutumscudo, più probabilmente diminutivo di scutra dal greco chytra contenitore di terra), alle raffinate e pregiate scodelle in legno giapponesi, alle scodelle di uso comune nelle nostre case oggigiorno.


ETIMOLOGIA  E DEFINIZIONE SCODELLA.




A proposito di aneddoti simpatici che riguardino tale oggetto, ho trovato una sua citazione all'interno della tradizione irlandese, in quanto oggetto di un particolare gioco tradizionale: esistono veri e propri libri che parlano interamente del mondo dei giochi tipici di tale zona. (es: The traditional Games of England, Scotland and Ireland, di A.B. Gomme).
Parliamo in particolare di una sezione di giochi e burle che sceglievano come vittime persone semplici e distratte, che non immaginavano la presenza di un'ironia dietro al gioco a cui si prestavano e che suscitavano in tal modo l'ilarità di chi lo aveva pensato.


Il cucchiaio e la scodella: la persona che organizzava il gioco teneva in bocca un cucchiaio e portava sulla sommità del capo una scodella piena d'acqua. Proclamava a quel punto che sarebbe riuscito, usando il cucchiaio che teneva in bocca, a prendere dell'acqua dalla ciotola senza in alcun modo utilizzare le mani. Chi tra i presenti si fosse avvicinato per vedere meglio e capire come avrebbe fatto, si ritrovava inzuppato poichè l'altro gli avrebbe rovesciato addosso l'intera scodella d'acqua.



Talking about the bowl, we can say it is an object with very profound roots, surely one of the most ancient kitchen tools we can find: since preistorical age, wen men firstly began to produce the first tools used for feeding, we can see the presence of rudimental bowls, which in time became more and more detailed; in particular, they found new materials which with they could be made. We can space from ancient bowls made of earthenware, (as far as the name itself comes from latin scutella, maybe deriving by scutumscudo, more probably a diminutive from the greek word scutra, container made of earth), to the precious wooden japanese bowls, to common bowls used nowadays.

This object is named and used within the Irish tradition as an object of a particular traditional game: there are real books that speak entirely about the world of typical games of this area. (eg: The traditional games of England, Scotland and Ireland, by AB Gomme). 
We speak in particular of a section of games and jokes which had to choose as victims some simple and distracted people, who didn't imagine  the presence of an irony behind the game to which they where lent: this had to cause, of course, the general hilarity of the group who had organized the game.

The spoon and the Porringer: the person who organized the game was holding a spoon in his mouth and he wore on top of his head a bowl full of water. He proclaimed, at that point, that he would have been able, using just the spoon in his mouth, to take water from the bowl without in any way using his hands. Who, among the present people, would have approached for a better look and for understanding how he would have done that, would have found himself drenched, as the other person would have overthrown him the whole bowl of water.


domenica 12 ottobre 2014

Proverbi e modi di dire

Per quello che riguarda il ribes, non sono presenti proverbi o modi di dire popolari che facciano direttamente riferimento a tale alimento.

Ho trovato tuttavia su tale argomento una poesia intitolata "Ribes Nero", dell'autore russo Evgenij Evtusenko, il quale cita questa particolare varietà del frutto all'interno di una similitudine nel primo verso:

Occhi neri di ribes nero come dense gocce della notte 
 
Qui la versione integrale della poesia.



Per quello che riguarda la scodella, invece, oggetto decisamente più legato a una dimensione popolare e tradizionale, questi tre sono i principali proverbi italiani presenti:

1. Chi ha bevuto tutto il mare, ne può bere una scodella.
2. La prima scodella piace a tutti.
3. Mal beata quella scodella, dove sette man rastella.

Il secondo in particolare, pare essere di origine toscana: è curioso tuttavia notare come, secondo il dialetto toscano, la "scodella" non indichi la classica ciotola italiana; bensì, tradizionalmente, essa sta ad indicare il piatto da cui bevono gli animali!






domenica 5 ottobre 2014

Il ribes e la scodella nelle varie lingue del mondo




Il ribes nelle varie lingue del mondo...

TedescoJohannisbeere

Francese: groseille

Spagnolo: grosella

Ungherese: ribizli

Giapponeseスグリ (su gu ri)

Inglese: currant





... e la scodella.

Inglese: bowl

Tedesco: Schüssel

Olandese: kom

Ceco: mísa

Francese: bol

Russo: чаша (chasha)




Il blog fa riferimento al sito Storia delle cose.